L’incontro con i bambini è una strada a doppio senso: da un lato, la cultura degli adulti, quella che hanno inventato i nostri antenati e che inventiamo noi stessi nel quotidiano, nella quale essi (bambini) devono pian piano inserirsi. Dall’altro, la cultura che si inventano i propri bambini in quanto costruttori di una realtà sociale interrelata a quella degli adulti in modi molteplici, a volte anche oppositivi.
Noi, di ProgettoQualeGioco, abbiamo da sempre lavorato con l’intuito di considerare questo doppio senso: siamo stati da sempre incuriositi e interessati alle peculiari produzioni culturali dei bambini, alle loro creazioni, invenzioni, discorsi, modalità di pensiero, mentre cerchiamo di offrire loro i migliori riferimenti di esperienze culturali create e sviluppate dall’umanità.
Il libro di William Corsaro, “Le Culture dei bambini” (Il Mulino,Milano, 2003), rinforza e fondamenta teorica e empiricamente questa idea (che “i bambini sono attori sociali creativi e attivi in grado di produrre autonomamente culture proprie e nel contempo di contribuire alla costituzione delle società adulta”). Infatti, considerando l’infanzia una forma strutturale permanente, nel senso che essa è una categoria o una parte della società, anche se per ogni singolo bambino si tratta di un periodo transitorio, Corsaro propone il concetto di riproduzione interpretativa come chiave di lettura per l’incontro di due mondi che significa la convivenza adulti-bambini.
Secondo l’autore, la socializzazione non consiste solo in un processo di adattamento e di interiorizzazione, ma anche nell’appropriazione, nella libera interpretazione e nella riproduzione della realtà sociale. In questa visione, hanno importanza centrale le attività collettive, condivise dei bambini, espressioni del processo attraverso il quale essi negoziano, condividono e creano cultura fra di loro e con gli adulti.
Trattasi di un libro fondamentale a chi ha intenzione, come noi, di capire e accompagnare i bambini nel processo di rifinire e estendere le proprie abilità e conoscenze culturali, collocandosi come soggetti competenti negli ambiti collettivi, comunitari e culturali.