28.04.2013

GIOCARE CON LA PAURA

il babau è un mostro bianco per chi di vivere è ormai stanco il babau è un mostro nero finisci dritto al cimitero il babau è tutto rosso corri corri a più non posso il babau è tutto giallo tocca pure al maresciallo il babau è anche blu occhio il prossimo sei tu il babau è di tutti i colori se lo incontri sicuro muori

Secondo la tradizione popolare italiana, il Babau è un mostro immaginario, dalle caratteristiche non ben definite. Può essere invocato dagli adulti per spaventare o minacciare i bambini. Ma soprattutto è uno di quei personaggi che vengono incorporati al gioco infantile (come l’orco, il lupo mannaro, la strega) per rappresentare, simbolizzare e elaborare la paura.

Infatti, la paura è il sentimento più umano che esista e naturalmente cerchiamo delle strategie per gestirla. I piccoli lo fano attraverso il gioco. Giocando, imparano a superare la paura e anche a divertirsi mentre l’affrontano. Ma non solo loro: anche a noi piacciono i film dell’orrore, d’avventura, il rischio calcolato.

Gli psicanalisti affermano che tutte queste componenti “paurose” servono come simbolo dell’Altro nel rapporto madre-figlio. Che le canzoni, personaggi, fiabe che evocano la paura hanno un significato psicologico più importante di quanto si possa immaginare.

Alcuni educatori sostengono che dobbiamo difendere i bambini da queste invasioni “violente”. Non credo. Basta osservare i bambini mentre giocano per concludere come il Babau e i suoi amici sono – non a caso – particolarmente apprezzati. Secondo me, violenza è tutt’altro.

SCRIVI UN COMMENTO