Quali sono le nostre esigenze di “natura” in città, paesi, quartieri? Come è organizzato e costruito il nostro verde cittadino? Qual è la percezione che abbiamo rispetto a questi spazi?
Esistono in città i parchi e i giardini, questi sono ormai aree limitate dall’incombenza di strutture edificate, fazzoletti di terreno sottratti al cemento, spesso attrezzati e arredati per la sosta o il gioco dei bambini o al peggio solo aiuole con funzioni decorative (non calpestare!). Questi luoghi sono ancora delle oasi di pace dove passeggiare, rilassarsi e avere un reale contatto con l’elemento naturale? Che tipo di esigenze sono chiamati a svolgere? Quali sono gli utenti ai quali si rivolgono?
Sempre più spesso si trovano spazi verdi attrezzati in maniera generica e ripetitiva con strutture per il gioco dei bambini dove spesso il ruolo dell’adulto è relegato all’accompagnamento e/o al controllo del “corretto” svolgimento dell’azione di gioco. Per loro solo panchine e panche per sedersi, posizionate lungo viali o vialetti per la sola sosta di una passeggiata. Al più qualche improbabile percorso vitae, qualche tavolo. Ogni luogo “verde” uguale a se stesso (come se ognuno di noi vestiti in un unico modo!), anche se collocato in diverse aree geografiche con contesti differenti e persone che possono avere esigenze differenti.
La natura a fare da sfondo come semplice scenografia in un teatro.
Il fruitore dei parchi è cambiato e sono di conseguenza cambiate le sue esigenze. Adulti e bambini ricercano probabilmente in questi luoghi ciò che un tempo si svolgeva altrove. C’è la richiesta di ambiti per la socializzazione, il ritrovo, la convivialità. C’è anche l’esigenza di strutture più qualificate e realmente coinvolgenti, insomma spazi per la costruzione di significati più complessi che in passato. Adulti e bambini non più singolarmente e genericamente considerati, ma c’è bisogno di pensare a funzioni specifiche che possono essere svolte contemporaneamente o separatamente in ambiti preposti, e quindi per famiglie, mamme e papà, anziani, adolescenti, bambini con fasce d’età differenziate (0-6, 6-12),….
Il verde in città oggi va organizzato, pianificato e non banalmente piantumato. Purtroppo va “costruito”, salvaguardato dove possibile e, sicuramente ampliato sempre più. La natura dovrebbe essere considerata non come ultimo brandello di verde in un contesto grigio, ma come spazio condiviso con l’uomo. Un luogo dove è ancora possibile conoscere le proprie origini umane attraverso l’esperienza diretta del suo svolgimento.