Le grandi città moderne aumentano di volume, soprattutto in direzione verticale. Non considerano, non vedono neanche, i loro abitanti. Bisogna fare uno sforzo sovraumano per adattarsi alle nuove condizioni imposte.
L’esterno diventa un luogo di passaggio, attraverso il quale scorrono flussi costanti senza identità. Fermarsi è praticamente impossibile. Lo spazio aperto può non essere neanche percepito nella sua singolarità e nelle sue sfumature.
I bambini diventano “pacchetti” in mezzo alla fretta degli adulti. Non possono camminare (vanno in passeggino). Sono trasportati da una parte all’altra in mezzo a innumerevoli impegni. Corri, sbrigati, veloce, non fare tardi, non fermarti! Formiche? Ma che formiche! No, non c’è tempo per vedere l’uccello! Lascia questo “coso” per terra, è sporco! Ma non posso crederci, vuoi disegnare…adesso?
Invece… sarà possibile fermarsi un po’ e cambiare ritmo? Fare un lungo respiro e riflettere che perdere tempo può significare guadagnare tempo?
Rallentare. Questa può essere un’ importante e attuale parola.
Pensiamoci.